Tachicardia ventricolare: arriva la ‘radioterapia’ esterna che cancella le aritmie
Il New England Journal of Medicine di questa settimana pubblica i primi 5 casi trattati con una metodica rivoluzionaria che sta attirando l’attenzione degli esperti di tutto il mondo. Messo a punto negli USA, il trattamento consiste in una vera e propria radioterapia stereotassica (la stessa utilizzata in campo oncologico) mirata con precisione contro i focolai dai quali hanno origine le aritmie potenzialmente fatali (individuate attraverso una mappatura elettrica e una TAC del cuore). Il trattamento dura appena 15 minuti.
Per gli esperti è già un ‘cambio di paradigma’, una ‘novità rivoluzionaria’. Per i comuni mortali è ancora una grande novità nel trattamento delle aritmie maligne, molto promettente e da tenere d’occhio, ma ancora un po’ lontana dalla pratica clinica. Un unmet need risolto, si spera comunque, visto che per molti pazienti il trattamento di prima scelta per le aritmie ventricolari refrattarie alla terapia farmacologica, e cioè l’ablazione trans-catetere, non è risolutivo. Il concetto alla base di questa terapia rivoluzionaria, la SBRT (stereotactic body radiation therapy) è facile, al limite del banale, eppure sui primi 5 pazienti, quelli descritti nel lavoro pubblicato sul New England Journal of Medicine, sembra aver funzionato a meraviglia. Si tratta in pratica di una sorta di radioterapia di precisione somministrata dall’esterno a cuori danneggiati dall’infarto, le cui ‘cicatrici’ creano quei cortocircuiti elettrici alla base delle aritmie maligne che portano a morte improvvisa decine di migliaia di pazienti ogni anno.