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Recuperare il tatto nei pazienti tetraplegici


L'impianto di una serie di elettrodi nella corteccia somatosensoriale di un paziente tetraplegico ha consentito di fargli percepire distinte sensazioni tattili con una stimolazione elettrica e con il collegamento a una mano protesica robotica.

Le neuroprotesi, arti artificiali robotici che consentono di ripristinare il movimento grazie a interfacce collegate direttamente con il sistema nervoso, hanno conosciuto un incredibile progresso negli ultimi anni. La possibilità di recuperare anche la sensazione tattile, invece, è rimasta una questione aperta, nonostante i promettenti risultati ottenuti con la sperimentazione animale. La ricerca in questo campo sembra però arrivata a una svolta grazie allo studio descritto sulle pagine della rivista “Science Translational Medicine” da Sharlene N. Flesher e colleghi dell'Università di Pittsburgh, in Pennsylvania. Si tratta di un impianto cerebrale che ha permesso il recupero del tatto nella mano di un paziente di 28 anni affetto da tetraplegia per un grave danno spinale: il soggetto è riuscito infatti a descrivere le sensazioni provate in seguito alla stimolazione da parte degli sperimentatori, del tutto simili a quelle del tatto naturale. Il risultato è stato ottenuto grazie a una tecnica nota come microstimolazione intracorticale, che sfrutta circuiti integrati in grado di stimolare elettricamente i neuroni per ricreare la percezione del tatto. In sostanza, gli autori hanno impiantato alcuni elettrodi nella corteccia somatosensoriale del paziente, un'area cerebrale situata nel lobo parietale del cervello che è deputata all'elaborazione degli stimoli sensoriali del tatto di tutto il corpo. Gli elettrodi erano collegati a cavi elettrici che oltrepassavano il punto del danno spinale, e potevano essere attivati con stimoli elettrici dagli sperimentatori. Nei test in laboratorio, il sistema ha permesso di evocare nel soggetto sensazioni come il calore e la pressione esercitata su alcuni punti della mano destra: il paziente ha giudicato “naturale” la sensazione prodotta dal 93 per cento degli stimoli. La stessa tecnica ha consentito al paziente di recuperare il senso del tatto quando i cavi elettrici erano connessi a un arto protesico robotico, identificando correttamente una stimolazione nell'84 per cento dei casi anche quando era bendato. Il risultato apre così la strada all'integrazione del senso del tatto anche nelle neuroprotesi. Particolarmente rilevante è che la capacità di percepire le sensazioni è rimasta stabile per tutti i sei mesi in cui è stato condotto lo studio. I risultati di Flesher e colleghi indicano che la stimolazione elettrica può aiutare a ristabilire un senso realistico del tatto nei soggetti paralizzati e potenzialmente anche in quelli amputati, guidando la progettazione di arti protesici sempre più avanzati.

La Ref Italia è un'azienda fondata nel 2005 che si occupa della distribuzione di apparecchiature elettromedicali, prodotti medicali e dispositivi ad alta tecnologia medica.

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