Giornata mondiale dell’Alzheimer: check up gratuiti in tutta Italia
La prevenzione è il fattore più importante per arginare la malattia. Ecco come invecchia il cervello e che cosa dobbiamo fare per nutrirlo costantemente.
Tanto maggiore il numero di connessioni neurali nel nostro cervello, tanto più quest’organo delicato sarà capace di fronteggiare, rallentandolo, il fisiologico declino dovuto all’età. Prendersi cura di esso quindi significa mettersi parzialmente al riparo da quel temuto danno neurale che potrebbe favorire la comparsa, o comunque anticiparne l’esordio, di una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer che colpisce un milione di italiani e di cui si celebra oggi la Giornata Mondiale.
COME NASCE LA MALATTIA
L’Alzheimer è causato dall’accumulo in placche della proteina beta-amiloide e dagli ammassi neurofibrillari di proteina tau che, insieme, determinano un processo di neurodegenerazione, il quale sembra avere anche un ruolo attivo nella patogenesi dell’Alzheimer.
Questo processo può iniziare anche decenni prima delle manifestazioni cliniche della malattia e può essere tracciato attraverso la PET (Positron Emission Tomography), realizzata mediante la somministrazione di un tracciante che lega la beta-amiloide.
Analogamente, è possibile analizzare i livelli di tale proteina nel liquido cerebrospinale, mediante una puntura lombare. «Oggi, queste tecniche permettono di stabilire il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer prima della comparsa dei deficit cognitivi e rendono quindi fattibile l’avvio di strategie preventive» ha dichiarato il professor Carlo Ferrarese, Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano, dell’Università di Milano-Bicocca.
LA PREVENZIONE E ’ INDISPENSABILE
Inoltre, è noto da tempo che i fattori di rischio per le patologie vascolari qualiipertensione, diabete, obesità, fumo, scarsa attività fisica, contribuiscono anche ad un rischio maggiore di sviluppare la Malattia di Alzheimer. La prevenzione gioca qui un ruolo fondamentale soprattutto perché anticipare la diagnosi e posticipare l’esordio della malattia diventa decisivo dal momento che siamo ancora in attesa di farmaci efficaci. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che stili di vita adeguati come la dieta mediterranea, l’esercizio fisico, la pratica di hobby e i rapporti sociali agiscano da fattore protettivo.
BISOGNA NUTRIRE IL CERVELLO PER TUTTA LA VITA
È sbagliato «credere che nulla si possa fare per fronteggiare l’invecchiamento cognitivo» spiega Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo, docente a contratto all’Università Statale di Milano e Presidente di Assomensana.
A 50 ANNI UN QUARTO DEL POTENZIALE MENTALE È PERDUTO
«Il cervello è un organo plastico, ovviamente subisce le lusinghe del tempo che passa, ma è in continua evoluzione. A partire dai 28/30 anni – dopo il picco dell’efficienza mentale che si ha verso i 25 anni – si iniziano a perdere neuroni,circa centomila ogni giorno. Questo significa che a 50 anni quasi un quarto del nostro potenziale è rimasto dietro di noi. Ma guardiamo al potenziale che ancora abbiamo e che può essere un patrimonio da investire per “vivere di rendita” con il passare degli anni».
Il concetto è quello di riserva cognitiva, da alimentare con continue e sempre nuove sollecitazioni perché ci garantisce migliori prestazioni cognitive. Un ruolo fondamentale è quindi svolto dalle attività quotidiane e dalle conoscenze e abilità che ogni individuo ha acquisito e continua ad acquisire nel corso dell’intera vita al lavoro e nel tempo libero (lifelong learning), coltivando hobbies e relazioni sociali, mantenendosi impegnati in attività che potrebbero sembrare impossibili: dal più studiato traning cognitivo, fino all’apertura di un profilo social.
CHECK-UP COGNITIVI GRATUITI
In occasione della 9ª Edizione nazionale della «Settimana di Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale», che si svolgerà in tutta Italia dal 19 al 24 settembre 2016 con l’alto patrocinio del Ministero della Salute, l’Associazione metterà a disposizione degli iscritti più di 350 specialisti psicologi, neurologi e geriatri che offriranno una valutazione gratuita – della durata di circa un’ora - per rilevare le condizioni cognitive di ogni soggetto e daranno utili consigli per ostacolare il decadimento mentale.