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Cuore e sesso, un legame anche nei trapianti


Le donne che ricevono il cuore di un uomo hanno migliore sopravvivenza, ma il “feeling” non è ricambiato nel caso opposto.

Quando un uomo dona il suo cuore a una donna le allunga la vita. Letteralmente. Non è infatti una romanticheria da carta dei cioccolatini, ma l’evidenza di uno studio scientifico presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Roma dal 27 al 31 agosto.

Nel trapianto di cuore, intervento estremo per le cardio patologie inguaribili, il sesso conta: ovviamente non inteso come rapporto fisico completo, incompleto o semplicemente abbozzato. Si parla infatti di differenza di genere del ricevente e del donatore, che è risultata essere un fattore di rischio per la mortalità ad un anno. In particolare per i maschi.

Lo dimostra una ricerca eseguita all’Ospedale universitario Maranon di Madrid e alla Scuola di Medicina di Valparaiso, in Cile. I cardiologi hanno eseguito una meta-analisi su dieci studi comprendenti oltrecinquantatré mila pazienti sottoposti a trapianto cardiacofino a febbraio 2015: i risultati hanno evidenziato che il rischio decesso ad un anno dall’intervento aumenta quasi di una volta e mezza quando il ricevente è maschio e il donatore femmina, mentre non succede l’opposto, cioè le donne che ricevono un cuore da un uomo hanno una migliore sopravvivenza.

I risultati post operatori più soddisfacenti sono stati riscontrati nel trapianto da uomo a uomo, mentre le percentuali più basse di sopravvivenza sono state registrate tra gli uomini che avevano ricevuto un cuore “femminile”.

“Oggi ci sono evidenze precise che anche il genere, oltre al gruppo sanguigno, dimensioni dell’organo, fattori sierologici e immunologici, gioca un ruolo importante nella compatibilità tra donatore e ricevente” afferma Leonardo Bolognese, direttore di cardiologia Ospedale di Arezzo.

“Si tratta di una conclusione estremamente interessante” aggiungeMichele Gulizia, direttore cardiologia Ospedale Garibaldi di Catania. “Dal 2000 e il 2013 in Italia sono stati eseguiti 4222 trapianti con tassi di sopravvivenza dell’organo ad un anno dell’83 per cento equesta scoperta potrebbe migliorare ulteriormente questa performance”.

Le ipotesi sui motivi di questo fenomeno, però, non sono ancora del tutto chiarite: “l’aumento di rischio di rigetto nei casi di donatore e ricevente di sesso opposto potrebbe essere dovuto alle differenti dimensioni del muscolo (più grande e con maggiore capacità di pulsazione negli uomini), ma possono intervenire anche fattori di natura ormonale o immunitaria” conclude Galizia.

La Ref Italia è un'azienda fondata nel 2005 che si occupa della distribuzione di apparecchiature elettromedicali, prodotti medicali e dispositivi ad alta tecnologia medica.

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