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Genetica e SID


Marcatori genetici «no» per prevedere il rischio diabete

La genetica è ultimamente al centro del dibattito tra i diabetologi. In particolare ci si chiede se essa potrà consentire di prevedere il rischio di sviluppare la malattia e le sue complicanze. Una domanda che richiede urgente attenzione anche perché si moltiplicano in rete le iniziative commerciali che adescano i cittadini, promettendo risposte da «cartomante della salute», attraverso un campione di saliva. Cosa dice la scienza lo spiega il documento «Predizione genetica delle forme comuni di diabete mellito e delle sue complicanze croniche», realizzato dal Gruppo di Studio «Genetica» della Società Italiana di Diabetologia (SID). «La predisposizione genetica- afferma il prof. Vincenzo Trischitta- rimane tipicamente invariata nel tempo. C’è la possibilità teorica di riuscire ad intercettare i soggetti ad alto rischio però ad oggi è da sconsigliare l’uso di marcatori genetici per questa predizione».

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