top of page

Dai raggi ultravioletti un'arma contro i batteri resistenti


Lo studio della Colombia University Medical Center sui topi. I ricercatori sostengono che l'effetto degli Uvc non provochi danni alla salute.

I RAGGI ultravioletti nascondono un potenziale efficace, economico e sicuro per la lotta contro le infezioni post-operatorie resistenti ai farmaci. Una nuova ricerca della Columbia University Medical Center, pubblicata su PLoS One, sostiene che una particolare lunghezza d'onda, gli UVC, riesca a uccidere batteri farmaco-resistenti nei topi, senza causare danni alla loro salute.

Le infezioni. Le infezioni post-operatorie sono un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo, provocano costi sanitari per miliardi e i pazienti che le sviluppano hanno un tasso di mortalità doppio rispetto a quello dei non infetti. "Sappiamo, da precedenti ricerche pubblicate, che le radiazioni UV possono uccidere batteri e superbatteri ma ad oggi non è possibile utilizzare questa luce in funzione germicida perché costituisce un rischio per la salute di pazienti e personale medico. La nuova ricerca mostra però che una particolare lunghezza d'onda della luce UV nota come 'far-UVC' (207 nanometri) è efficace nell'uccisione di batteri (in particolare lo Stafilococco aureo meticillino-resistente), ma non causa danno biologico alla pelle esposta", ha detto David J. Brenner, direttore del Centro per la ricerca radiologica della Columbia e autore principale dello studio. Non può infatti penetrare attraverso lo strato esterno della pelle per raggiungere le cellule vive. Tuttavia, poiché i batteri sono molto piccoli, riesce a ucciderli. La ricerca è stata condotta su topi senza pelo, che rispondono in modo simile alla pelle umana se esposti ai raggi. "Uno dei prossimi passi è quello di estendere lo studio ad animali più grandi ed esseri umani", ha aggiunto Brenner.

Italia: 5-8% dei ricoveri. Anche se in Italia non esiste un sistema di sorveglianza stabile, sono stati condotti numerosi studi: si può stimare che in Italia il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione ospedaliera. Ogni anno si verificano 450-700 mila infezioni in italiani ricoverati in ospedale, soprattutto urinarie o della ferita chirurgica, ma anche polmoniti e sepsi. Di queste, circa il 30% sono potenzialmente prevenibili (135-210mila), mentre si arriva al decesso nell'1% dei casi (1.350-2.100)". Un quadro complicato anche dal fatto che i microbi possono sviluppare delle resistenze ai farmaci, e quindi vanificare gli sforzi dei medici per trattare le infezioni.

Secondo l'ultimo report dell'European Centre for Disease Prevention and Control sulle antibiotico resistenze a livello europeo, l'Italia è tra i primi paesi in Europa per il volume di antibiotici usati nell'uomo; l'antibiotico resistenza tra gli italiani "è tra le più elevate in Europa ed è quasi sempre al di sopra della media europea". Le resistenze più alte sono al Centro e al Sud rispetto al Nord Italia, "in relazione con il maggior consumo umano di antibiotici registrato in queste aree geografiche".

Neonati più a rischio. Un problema quello dell'antibioticoresistenza e delle infezioni che è stato lanciato dalla Società italiana di neonatologia (Sin) in occasione del VII Convegno Internazionale sulle infezioni neonatali, che si tiene oggi e domani a Pavia. Ogni anno nel mondo muoiono all'incirca 1,5 milioni di neonati per gravi infezioni e nel 2012 quasi sette milioni di neonati sono stati sottoposti a trattamento per patologie infettive batteriche. Gli antibiotici costituiscono la difesa più importante contro gravi infezioni, ma vengono spesso utilizzati in modo eccessivo e non sempre corretto provocando l'aumento di microrganismi multiresistenti. "Il quadro che emerge è quello di un mondo in cui 'l'arsenalè per combattere i microrganismi è sempre più povero di mezzi: da un lato lo scarso investimento delle industrie farmaceutiche nella scoperta di nuove molecole, dall'altra la circolazione su scala mondiale di batteri resistenti a pressochè tutti gli antibiotici già in commercio - ha detto detto Mauro Stronati, presidente della Sin - . E' necessaria una presa di

coscienza individuale e collettiva sul fenomeno, ma principalmente l'adozione di un protocollo rigoroso all'interno degli Ospedali e nelle cure che prevedono l'impiego di antibiotici".

La Ref Italia è un'azienda fondata nel 2005 che si occupa della distribuzione di apparecchiature elettromedicali, prodotti medicali e dispositivi ad alta tecnologia medica.

bottom of page