Toscana. Parrucche per chi è affetto da patologie rare: la Giunta stanzia 500mila euro
L'intervento è diretto alle persone colpite da alopecia in seguito a interventi sanitari correlati a patologie oncologiche, o da alopecia conseguente a specifiche patologie. Le persone che beneficiano del finanziamento sono quasi tutte donne: dal monitoraggio annuale condotto dalla Regione risulta che più di 1.800 donne abbiano beneficiato di questo contributo, pari a un massimo di 300 euro a persona.
Anche per il 2016 la Regione assegna alle aziende sanitarie la cifra complessiva di 500mila euro come contributo per l'acquisto di parrucche per le persone colpite da alopecia in seguito a interventi sanitari correlati a patologie oncologiche, o da alopecia conseguente a specifiche patologie. Il provvedimento è contenuto in una delibera presentata dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata stamani dalla giunta. "Le parrucche - spiega l'assessore Saccardi - rivestono un ruolo molto significativo negli aspetti relazionali e interpersonali per le persone colpite da determinate patologie e sono ausilii importantissimi nelle fasi di recupero, per consentire un miglioramento della qualità della vita. Per questo come Regione ci impegnamo per continuare a garantire ogni anno questo contributo, che viene riconosciuto ormai da dicei anni. Voglio sottolineare che questa è una prestazione extra Lea (Livelli essenziali di assistenza), che solo la Toscana riconosce, insieme a poche altre Regioni, perché la riteniamo una scelta di grande valore etico". Dal 2006 la Regione finanzia questo contributo, prima rivolto solo alle persone con patologie oncologiche, dal 2008 esteso anche alle persone con alopecia conseguente ad altre patologie. Le persone che beneficiano del finanziamento sono quasi tutte donne: dal monitoraggio annuale condotto dalla Regione risulta che più di 1.800 donne abbiano beneficiato di questo contributo, pari a un massimo di 300 euro a persona. Le persone che ritengono di aver diritto al contributo devono far richiesta alla propria Asl, presentando idonea documentazione.