Dolore. Analgesici oppiodi poco efficaci nella lombalgia cronica
Gli analgesici oppioidi forniscono un sollievo modesto a breve termine per la lombalgia cronica, ma gli effetti sembrano essere clinicamente irrilevanti, secondo una revisione sistematica ed una metanalisi di 20 studi randomizzati e controllati.
Le linee guida incoraggiano l’uso di analgesici semplici (paracetamolo e farmaci anti-infiammatori non steroidei, per esempio) per la lombalgia, ma a molti pazienti con mal di schiena vengono prescritti gli analgesici oppioidi. La metanalisi Nella loro analisi pubblicata su Jama Internal Medicine, McLachlan e colleghi hanno valutato i vari aspetti del trattamento a base di analgesici oppioidi per il dolore lombare. Nessuno dei trial inclusi nello studio ha valutato l’uso a lungo termine o l’outcome. Il periodo di trattamento massimo (e il massimo follow-up) è stato di sole 12 settimane. Gli analgesici oppioidi con un unico ingrediente hanno fornito 10,1 punti (su una scala da 0 a 100) di miglioramento nella riduzione del dolore a breve termine e 8,1 punti in quella del dolore a medio termine in pazienti con lombalgia cronica. Questi miglioramenti sono stati significativamente maggiori del placebo, ma hanno rappresentato circa la metà dei 20 punti necessari per ottenere rilevanza clinica. Allo stesso modo, la combinazione di analgesici oppioidi ha fornito solo un moderato sollievo (11,9 punti) nel medio termine, clinicamente poco importante.
I risultati I pochi dati disponibili non hanno dimostrato riduzioni clinicamente significative rispetto al trattamento a base di tramadolo-paracetamolo o a quello con morfina. Negli otto studi che hanno fornito i dettagli degli eventi collaterali, i tassi mediani di eventi avversi sono stati significativamente più alti per i gruppi che hanno seguito la terapia (68,9% dei pazienti) rispetto a quelli che hanno preso il placebo (49,1% dei pazienti). In due trail head-to-head sugli oppioidi analgesici, la buprenorfina transdermica a più alta resistenza è stata più efficace di quella a bassa resistenza, e l’ossicodone è risultato più efficace della buprenorfina transdermica. Ma il livello di dolore è stato clinicamente irrilevante in tutti i casi. “Vi è una crescente consapevolezza del fatto che gli analgesici oppioidi dovrebbero essere usati con cautela e, forse, come ultima risorsa a causa degli effetti nocivi documentati, in particolare nel lungo termine – osserva McLachlan – Questa analisi dei dati provenienti da 20 studi clinici sugli analgesici oppioidi somministrati a persone con il mal di schiena ha mostrato che questi farmaci hanno benefici molto modesti e portano con sé un carico di effetti nocivi che devono essere attentamente valutati, in particolare durante l’uso a lungo termine di questi trattamenti. I risultati di questa revisione – continua l’esperto – rafforzano le recenti raccomandazioni dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani secondo i quali, se si utilizzano oppioidi, questi dovrebbero essere combinati con opzioni non farmacologiche come la fisioterapia o antidolorifici non oppiodi, a seconda dei casi. Un attento monitoraggio sugli effetti nocivi e sulla mancanza di efficacia – conclude – è essenziale per le persone con mal di schiena che usano questi farmaci.” Fonte: JAMA Intern Med 2016 Will Boggs MD