La somministrazione di vitamina D in gravidanza e nella prima infanzia riduce la comparsa di allergi
Uno studio eseguito in Nuova Zelanda ha dimostrato che la somministrazione di vitamina D alla madre, durante la gravidanza, e al neonato, nei primi sei mesi di vita, riduce la frequenza di allergie agli acaririscontrate all’età di 18 mesi.
Alla vitamina D vengono attribuiti effetti di regolazione delle funzioni delsistema immunitario, ma le ricerche che hanno valutato l’effetto della sua somministrazione sullo sviluppo di allergie hanno fornito risultati contraddittori. Grant e colleghi hanno eseguito uno studio clinico in doppio cieco, di confronto con placebo, nel quale la vitamina D è stata somministrata a donne in gravidanza, dalla 27° settimana fino al parto, e, successivamente, ai neonati fino al compimento del sesto mese. I gruppi di trattamento sono stati in tutto tre: quello in cui madri e figli hanno ricevuto placebo, quello in cui le madri hanno ricevuto 1000UI e i figli 400UI di vitamina D e quello che prevedeva dosi di 2000 UI per le madri e 800UI per i neonati. Quando i bambini hanno raggiunto l’età di 18 mesi è stata valutata la presenza nel sangue di specifici anticorpi IgE e sono state quantificate le visite mediche dovute a malattie dell’apparato respiratorio, fra le quali l’asma. La frequenza di anticorpi IgE diretti verso vari tipi di acari è stata di gran lunga più frequente nei bambini che avevano assunto placebo ed erano nati da madri trattate con placebo. Nel gruppo in cui madri e neonati avevano ricevuto la dose più elevata di vitamina D, si è rilevata la frequenza più bassa di positività delle IgE dirette verso gli acari. Anche la frequenza di visite mediche dovute ad asma è stata significativamente più bassa nei due gruppi trattati con vitamina D, rispetto a quello in cui madri e figli avevano ricevuto il placebo.
I risultati di questa ricerca costituiscono un’importante evidenza a favore della somministrazione di vitamina D nella prevenzione dell’allergia agli acari.
Tommaso Sacco