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Calcoli renali. Postura, percussioni e diuresi li eliminano nel 65% dei casi


La combinazione di diuresi e percussioni meccaniche sul fianco, eseguite su un paziente in posizione di Trendelenburg, ovvero supino con la testa inclinata rispetto al corpo, aiuterebbe l’espulsione dei residui più piccoli dei calcoli, specie quelli che si fermano a livello dei calici renali. A dimostrarlo uno studio è stato pubblicato sul Journal of Pediatric Urology.

Il trattamento standard per la rimozione dei calcoli renali nei bambini dà ottimi risultati. Tuttavia, residui di dimensioni inferiori ai cinque millimetri sono comuni e si possono localizzare a livello dei calici renali, dove sono difficili da rimuovere visto che nessuna terapia ne facilita il passaggio. L’esperienza del team francese I ricercatori francesi hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di una terapia con percussioni meccaniche, diuresi e inversione del corpo (PDI) per trattare i calcoli renali, specialmente quelli piccoli e localizzati nei calici, in 17 bambini e ragazzi dai 18 mesi ai 18 anni di età. Trenta minuti prima dell’inizio della terapia, i partecipanti allo studio bevevano 10 ml ogni kg di peso di acqua. Durante il trattamento assumevano la posizione di Trendelenburg, con la testa e le spalle inclinate di 45 gradi rispetto alla parte inferiore del corpo, e ricevevano percussioni meccaniche sul lato interessato dai calcoli per dieci minuti, da parte di un fisioterapista. I risultati Tutte le sessioni di trattamento sono state terminate e nessun farmaco antidolorifico né alcuna sedazione sono stati necessari. Il tempo medio trascorso per l’eliminazione dei calcoli è stato di due giorni e le dimensioni e la composizione dei calcoli sono risultati indipendenti dal successo o meno della terapia.

In tutto, il 65% dei casi trattati è riuscito e le dimensioni medie dei frammenti espulsi è stata di cinque millimetri, con un minimo di tre e un massimo di nove. Tra i pazienti che non hanno trovato giovamento da questa terapia, le dimensioni dei calcoli sarebbero comunque diminuite del 57%. Fonte: J Pediatr Urol 2016 Reuters Staff

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