La paratiroidectomia riduce il rischio di fratture
Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo primitivo.
Meglio la chirurgia dei bisfosfonati per ridurre il rischio di fratture nei soggetti con iperparatiroidismo primitivo. Lo dice uno studio retrospettivo pubblicato su Annals of Internal Medicine da un team dell'Università della California di Los Angeles. Stando ai dati, la paratiroidectomia è associata a un rischio ridotto di fratture ossee, mentre l'uso dei bisfosfonati aumenta la densità minerale ossea senza peraltro diminuire le probabilità di fratture.
«Localizzate nel collo posteriormente alla tiroide, le paratiroidi sono quattro ghiandole endocrine deputate alla produzione del paratormone (Pth), il cui ruolo è quello di mantenere i livelli di calcio e fosforo nel sangue nei limiti di norma aumentando il riassorbimento del calcio a nel tubulo renale, a carico dell'osso e indirettamente a livello intestinale con un'azione mediata dalla vitamina D», spiega Michael Yeh, docente di chirurgia e coordinatore dello studio.In caso di iperparatiroidismo primitivo, una o più paratiroidi producono paratormone in eccesso con un aumento conseguente del livello di calcio nel sangue.«I bisfosfonati, farmaci comunemente prescritti per prevenire la perdita ossea nelle persone a rischio di frattura, migliorano a breve termine la densità minerale ossea nei pazienti con iperparatiroidismo primitivo, ma non sono state finora segnalate riduzioni del rischio di frattura», spiegano i ricercatori.L'analisi ha riguardato 6.300 pazienti affetti da iperparatiroidismo primario sottoposti a paratiroidectomia, trattati con bisfosfonati o posti semplicemente sotto osservazione clinica.«Entrambi i trattamenti attivi sono risultati associati a un aumento temporaneo della densità minerale ossea, ma al termine di un follow-up decennale l'intervento chirurgico è risultato correlato con un rischio minore di frattura d'anca, seguito dall'osservazione clinica e dalla terapia a base di bisfosfonati, con 20, 56 e 86 eventi fratturativi ogni mille pazienti rispettivamente».«Questi risultati supportano l'intervento chirurgico come strategia preferenziale per il trattamento dei pazienti con iperparatiroidismo primitivo», conclude Yeh.
Fonte: Annals of Internal Medicine
Andrea Piccoli