Individuato collegamento tra serotonina e morte improvvisa del lattante.
I ricercatori della Scuola di Medicina Geisel a Dartmouth, NH, recentemente hanno studiato il ruolo dellaserotonina nella morte improvvisa del lattante (SIDS).
I risultati della ricerca sono stati pubblicati in Experimental Physiology.
La nuova ricerca dimostra che la serotonina e l’apnea sembrano essere interconnessi nella morte infantile.
La sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) si riferisce alla morte inspiegabile di un bambino che sembra in buona salute.
La sindrome è anche conosciuta come morte nella culla poichè comunemente si verifica mentre il bambino sta dormendo.
Negli Stati Uniti, circa 1.500 bambini di età inferiore a 12 mesi muoiono di SIDS ogni anno.
Alcuni fattori che aumentano il rischio di SIDS sono già stati scoperti ed includono anomalie cerebrali, basso peso alla nascita o infezioni respiratorie, tuttavia, le cause esatte sono ancora poco conosciute.
Dal 1990, queste morti di lattanti sono diminuite in modo significativo, da 130,3 decessi per 100.000 lattanti a 38,7 per 100.000 lattanti nel 2014. Questo dimostra che una crescita complessiva della consapevolezza, a fianco degli interventi fisici suggeriti, hanno avuto un impatto notevole. Nonostante questo, i ricercatori stanno ancora cercando di ridurre ulteriormente il numero delle morti.
Serotonina e tronco cerebrale
SIDS e asfissia (carenza di ossigeno) sono le principali cause di morte nei bambini sotto i 12 mesi di età. Il Prof. James Leiter e il suo team della Geisel School of Medicine hanno cercato di indagare i meccanismi neurologici alla base di queste terribili morti.
La ricerca fa seguito a precedenti risultati dimostrando che il tronco cerebrale ( la parte posteriore del cervello) dei bambini morti di SIDS è carente sia della serotonina che dei recettori della serotonina. Il team ha deciso di ampliare questi risultati e verificare se la serotonina potrebbe ridurre l’apnea (interruzioni temporanee della respirazione) o se il blocco della serotonina potrebbe allungare l’ apnea.
“La serotonina è importante nei neonati perchè ripristina la regolare respirazione e riduce gli eventi di apnea”, ha spiegato il Prof.James Leiter, MD.
La ricerca è stata condotta in un modello animale, utilizzando cuccioli di ratto. Il team ha inserito piccole quantità di acqua nelle vie respiratorie superiori dei roditori inducendo il chemoriflesso laringeo,un meccanismo importante e potenzialmente letale che viene attivato dalla stimolazione diretta da parte dei liquidi della mucosa laringea. Esso porta a una complessa serie di risposte, fra le quali l’apnea e la bradicardia. Il riflesso è in rapporto con l’età ed è tipico del lattante. Questo riflesso produce apnea e rallenta la frequenza cardiaca.
Alcuni ricercatori ritengono che il chemoriflesso laringeo potrebbe essere il punto di partenza della morte improvvisa del lattante.
Accorciare il chemoriflesso laringeo
Per comprendere il ruolo della serotonina, i ricercatori hanno iniettato piccole quantità di farmaci che alterano la serotonina nel tronco cerebrale dei cuccioli di ratto e osservato tutte le modifiche relative alla durata del chemoriflesso laringeo.
Il Prof. Leiter e il suo team hanno scoperto che quando la serotonina è stata iniettata nel tronco cerebrale, l’apnea SI è ridotta nella durata da circa 10 secondi a 2 secondi. Questo effetto è stato misurato solo quando un tipo specifico di recettore della serotonina è stato attivato, il recettore 5HT 3.
Questi risultati combaciano perfettamente con i risultati precedenti che hanno dimostrato che i livelli di serotonina sono ridotti nei lattanti morti per SIDS e queste nuove prove dimostrano che la serotonina effettivamente può ridurre gli eventi di apnea nei cuccioli di ratto.
“Questa è la prima volta, credo, che gli studi sugli animali hanno assunto un ruolo guida nella ricerca sulla morte improvvisa del lattante”, ha detto il Prof. James Leiter.
Il team prevede di continuare la ricerca. In particolare, i ricercatori sperano di capire se i bambini che muoiono di SIDS sono carenti di 5HT 3 recettori e di scoprire se altre regioni del cervello sono coinvolte nel chemoriflesso laringeo.
Il lavoro continua, ma i ricercatori sperano che questi risultati aiuteranno gli scienziati ad entrare in una nuova e più mirata fase di indagine sulla morte improvvisa del lattante.
Fonte: Medicalnews