Doppia stimolazione ormonale nello stesso ciclo per trovare ovocita migliore.
Lo studio riduce il tempo necessario per ottenere la gravidanza.
“Per massimizzare le possibilità di successo con la PMA - dichiara Filippo Maria Ubaldi, Direttore Clinico dei Centri di Medicina della Riproduzione GENERA - è necessaria una strategia terapeutica personalizzata, costruita sulle specifiche caratteristiche della coppia infertile secondo un approccio stratificato per paziente. Proprio con l’obiettivo di ridurre il tempo necessario a ottenere una gravidanza, abbiamo presentato uno studio, appena pubblicato sulla rivista Fertility & Sterility, effettuato su pazienti a bassa prognosi riproduttiva con scarsa riserva ovarica; lo studio rivoluziona il concetto della stimolazione ormonale ovarica in quanto massimizza il numero di ovociti da poter recuperare per ciclo mestruale, riducendo il tempo necessario per ottenere la gravidanza”.
ETA' - E’ ormai dimostrato che l’esito dei trattamenti per l’infertilità è largamente influenzato dall’età in cui la donna si sottopone alla PMA: la probabilità di ottenere una gravidanza per ciclo di trattamento è, infatti, inversamente proporzionale all’età. Un dato di fatto, questo, che il nostro Paese fa fatica a contrastare: in Italia, infatti, si arriva spesso alla diagnosi di infertilità troppo tardi. Secondo i dati dell’ultima relazione del Ministero della Salute al Parlamento, l’età media delle donne che accedono alla PMA è in aumento, raggiungendo i 36,6 anni nel 2013, così come è in aumento la percentuale di donne oltre i 40 anni (31%).
TEMPO - “Poiché il fattore tempo è sempre più determinante sull'esito delle cure della sterilità – commenta Carlo Bulletti, Direttore della Unità Operativa di Fisiopatologia della Riproduzione presso l'Ospedale Cervesi di Cattolica - risulta necessario ridisegnare le strategie di inquadramento diagnostico e terapeutico delle coppie in funzione della modificazione di questo parametro. La strategia si avvale dell’attuazione di provvedimenti perseguibili a breve e medio termine: dalla sensibilizzazione sociale, dalle scuole ai media, sulla importanza di riprodursi in un’età in cui è più alta la probabilità di successo, alla velocizzazione dei procedimenti diagnostici e terapeutici con "semplificazione in sicurezza" di ogni esame e procedura impiegati; inoltre, liste di attesa coerenti con la tipologia delle pazienti in accesso, con le loro aspettative e i loro successi stimati. Queste strategie – conclude il Dottor Bulletti - potrebbero portare ad un miglioramento dei risultati e ad una nuova e diversa parametrizzazione degli stessi per comparare diversi sistemi sanitari preposti alla cura della sterilità. Non più live birth rate (LBR - Tasso di natalità), ma Time To Pregnancy, o, meglio, Time To Live Birth (TTLB - Tempo necessario per la nascita)”.
FERTILITY FORUM - Di questo e altro si è parlato a Roma al “Fertility Forum - New perspectives in time to pregnancy”, l’appuntamento annuale di Merck dedicato ai temi della riproduzione umana e alle nuove frontiere della ricerca nel trattamento dell’infertilità.
Roberta Maresci