Nuovo biomarker per la diagnosi del cancro del fegato.
Alterata espressione genica che induce le cellule cancerose a metabolizzare il fruttosio in modo diverso dalle cellule sane potrebbe essere un significativo nuovo biomarker per la diagnosi di cancro del fegato, secondo uno studio condotto dalla University of Texas MD Anderson Cancer Center di Houston e pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology .
Lo studio rivela che un gene chiamato KHK (ketohexokinase o fruttochinasi) si esprime in modo diverso nel tessuto epatico canceroso rispetto al normale tessuto.
L’ autore dello studio, Zhimin Lu, Professore di neuro-oncologia al MD Anderson, dice:
“Le cellule epatiche normali metabolizzano sia il glucosio che il fruttosio per la produzione di energia. Tuttavia, abbiamo scoperto che i tumori del fegato non utilizzano il fruttosio. Così, il monitoraggio del metabolismo del fruttosio potrebbe potenzialmente essere usato per la diagnosi del cancro del fegato”.
Il cancro del fegato è la quinta causa più comune di morte per cancro tra gli uomini e l’ottava tra le donne.
‘KHK-A essenziale per la formazione di tumori epatici’
Il fruttosio è un tipo di zucchero che si trova naturalmente in alimenti di origine vegetale. Tuttavia, l’assunzione di fruttosio nella dieta americana non deriva dalla frutta fresca, ma da sciroppo di mais ad alto fruttosio che viene utilizzato per dolcificare bevande analcoliche e caramelle.
Il gene codifica per una chinasi KHK che elabora il fruttosio. Chinasi sono enzimi che permettono alle cellule di trasferire fosfato, un elemento chiave per la produzione di energia e proteine regolatrici.
Le cellule epatiche sane esprimono KHK in un modo che produce chinasi che sono molto efficienti nella elaborazione del fruttosio.
Ma il Prof. Lu e colleghi hanno scoperto che nel caso delle cellule tumorali del fegato, l’ espressione di KHK ha portato ad una varietà detta KHK-A che produce chinasi molto meno in grado di elaborare il fruttosio.
I ricercatori hanno anche scoperto che KHK-A produce non solo chinasi per l’elaborazione dello zucchero, ma anche per la elaborazione delle proteine e che la sua attività proteina chinasi aumenta la sintesi di DNA e RNA nelle cellule del tumore.
Pertanto, lo studio recente identifica KHK-A come essenziale per la formazione di tumori del fegato e potrebbe servire non solo come biomarker per la diagnosi del cancro al fegato, ma anche come un bersaglio per il trattamento.
Il Prof. Lu conclude:
“Il nostro studio ha rivelato un meccanismo fondamentale per la elaborazione del fruttosio ed ha evidenziato il ruolo strumentale della proteina KHK-A nel promuovere lo sviluppo del tumore del fegato”.
Fonte: Nature Cell Biology