Prevenzione del cancro del colon e del retto con acido acetilsalicilico
Il Comitato Statunitense per la Prevenzione delle Malattie (United States Preventive Services Task Force: USPSTF) ha pubblicato di recente una raccomandazione per l’uso dell’acido acetilsalicilico per la prevenzione del cancro del colon e del retto, oltre che delle malattie cardiovascolari.
La United States Preventive Services Task Force è costituita da un gruppo di esperti che analizzando l’effetto che cure e abitudini di vita hanno sull’andamento delle malattie, pubblica periodicamente raccomandazioni. Queste hanno l’obiettivo di prevenire la comparsa delle malattie stesse. Tali raccomandazioni hanno il pregio di essere basate su solide evidenze, di essere formulate da esperti di tutti i livelli, compresa la medicina del territorio, e di essere graduate in base alla loro solidità: da A a D, dei quali A è il grado massimo di robustezza della raccomandazione.
Nel 2007, la United States Preventive Services Task Force aveva formulato una raccomandazione di grado D sull’effetto dell’acido acetilsalicilico e dei FANS, cioè di farmaci non cortisonici usati per curare infiammazioni, nei confronti del cancro del colon e del retto. Da allora a oggi, sono stati pubblicati studi, come quello citato in un aggiornamento su questo sito nel 2014, che hanno rafforzato la base scientifica a sostegno di questa raccomandazione. In particolare si è osservato che l’acido acetilsalicilico, assunto per 5-10 anni, riduce la comparsa di cancro del colon e del retto, con un effetto particolarmente evidente a partire dai 10 anni di trattamento. Sulla base dei dati accumulati, le raccomandazioni appena pubblicate, ora di grado B, consigliano l’assunzione dell’acido acetilsalicilico nelle persone di età compresa fra i 50 e i 59 anni, suggeriscono di valutare tale trattamento nei soggetti fra i 60 e i 69 anni, mentre non ne indicano l’uso dai 70 anni in poi.
Fatto salvo l’effetto positivo nella prevenzione del cancro in queste fasce di età, le stesse raccomandazioni segnalano che, nel pianificare il trattamento con acido acetilsalicilico, devono essere considerati anche i possibili rischi che l’assunzione di questa molecola comporta, primo fra tutti quello dei danni allo stomaco.
Tommaso Sacco