Nicolò Scuderi: “tutelare i pazienti più trasparenza sull’uso dei device”.
Ecco perché nasce il CULT, comitato di specialisti per certificare le nuove tecnologie. Bisogna educare pazienti e clienti ad utilizzare solo dispositivi sicuri e da tempo presenti a livello internazionale.
Il concetto di bellezza è in continua evoluzione: oggi il modello maschile più in voga è senza ombra di dubbio quello del maschio glabro. E se fino a qualche anno fa erano le donne a preoccuparsi dell’epilazione, oggi si assiste a una richiesta del 30% sul totale, ossia 3 uomini su 10 si depilano. “Oggi i peli non li vogliamo più da nessuna parte – conferma Nicolò Scuderi, Direttore della I Cattedra di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma incontrando i giornalisti al circolo della Stampa di Milano in occasione della presentazione delle ultime novità su MeDioStarNeXT, l’innovativo laser a diodo 100% Made in Germany – gambe, ascelle e ora pube per le donne; spalle, poi petto e ora anche gambe per gli uomini”. Bisogna però tutelare i pazienti che si rivolgono alla medicina estetica: non si può 'rischiare' inutilmente quando l'obiettivo è solo quello di migliorare il proprio stato fisico ed estetico. Per quel che riguarda, ad esempio, l’uso di apparecchiature non certificate o dall’efficacia non comprovata da test e studi clinici, secondo Nicolò Scuderi “il problema è legato sostanzialmente al fatto che il laser a diodi non porta sempre alla distruzione e quindi alla scomparsa definitiva del pelo. La distruzione del follicolo non è garantita, se fatta con una tecnologia non sufficientemente potente (sotto gli 800W) o con una durata dell’impulso troppo alta. Insomma, con apparecchiature con caratteristiche tecniche non adeguate al target da colpire (la melanina del pelo) il follicolo non viene distrutto completamente e il pelo ricresce – anche se meno appariscente e con meno colore, più chiaro o più fine – e in questo modo diventa più difficile da colpire nelle successive applicazioni, anche con device ‘appropriati’. Al danno, quindi, si aggiunge la ‘beffa’ del non poter più avere risultati ottimali, anche con i dispositivi corretti. Insomma, il crescente flusso in ingresso sui mercati evoluti di tecnologie laser prive di certificazioni riconosciute con criteri di trasparenza, ha quindi spinto le aziende più accreditate nel mondo estetico a selezionare i maggiori professionisti in campo internazionale e a chiedere loro di costituire un comitato di assoluta eccellenza in termini di preparazione scientifica, esperienza, credibilità medica, affidabilità, fiducia nel rapporto medico-paziente. “L'impegno quotidiano di CULT si traduce in azioni concrete nei diversi settori di competenza – aggiunge Scuderi – l'eccellenza del team medico rappresenta il miglior stato dell'arte sulle conoscenze medico scientifiche contemporanee: CULT è così propulsore di innovazione, punto di riferimento per tutte le aziende e gli operatori che vogliono orientarsi alla qualità e alla tutela del paziente”. La presidenza del Comitato – cui partecipano i presidenti della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), della Società Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico (Agorà-Amiest) e della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica (SIES) nonché direttori d’istituti di chirurgia plastica delle Università ‘La Sapienza’ e dell’Ospedale ‘S. Filippo Neri’ di Roma e importanti medici estetici di Roma e Milano – è stata affidata al professor Nicolò Scuderi. “MeDioStarNext è da oltre 17 anni sul mercato medicale ed estetico in più di 60 Paesi – conferma il general manager di Asclepion Laser Technologies Danilo Leggieri – negli anni la credibilità di MeDioStarNext è stata accresciuta da studi clinici internazionali e da migliaia di pazienti sottoposti a trattamento con fototipi differenti: oggi abbiamo voluto aggiornare questi dati con dei nuovi studi che vengono condotti in Italia da CULT (Comitato scientifico per l’uso dei laser e delle tecnologie). In questo modo si conferma l’efficacia e la sicurezza di un’apparecchiatura, unica nel suo genere, in grado di ridurre il tempo e il numero di sedute normalmente necessarie per un trattamento con alta tecnologia”.
10 domande per tutelarsi di danni e truffe
Con l’obiettivo di aiutare il cliente a documentarsi prima di sottoporsi ad un trattamento laser è stato elaborato un ‘Decalogo’ di domande da sottoporre a chi ne propone l’uso, “pretendendone sempre una documentazione cartacea”:
1) Chi è il vero produttore della tecnologia?
2) Il produttore della tecnologia sviluppa anche i componenti principali? Se sì,
dove sono situati i laboratori?
3) Se il produttore della tecnologia importa i componenti, quale è la provenienza di questi ultimi?
4) Il produttore della tecnologia ha una comprovata esperienza nella produzione di apparecchiature laser?
5) L’azienda produttrice è in possesso della certificazione ISO 13485?
6) Esistono studi clinici a sostegno delle tecnologie proposte sul mercato?
7) Quale è la ‘reale’ potenza del laser?
8) In modalità standard (quindi non in modalità veloce) a 25 j/cm² quale è la lunghezza dell’impulso? Se è superiore a 50 millisecondi non va bene!
9) Da quanti anni è presente il prodotto sul mercato? Quanti clienti lo hanno già utilizzato? In quanti paesi del mondo?
10) Il laser possiede una certificazione rilasciata da un organismo notificato? (non solo dichiarazione di conformità)