Decreto «esami inutili»: per ora niente sanzioni ai medici.
Circolare del Ministero della Salute. Sarà avviata una fase sperimentale, durante la quale le sanzioni previste «non saranno applicabili ai medici prescrittori».
Sarà avviata una fase sperimentale, con un monitoraggio, per l’applicazione de ldecreto sull’appropriatezza delle prescrizioni per prestazioni ed esami erogati dal Servizio sanitario nazionale, ed in tale fase le sanzioni previste in caso di prescrizioni inappropriate «non saranno applicabili ai medici prescrittori». Lo prevede la circolare che il Ministero della Salute ha inviato alle Regioni, fornendo le prime indicazioni necessarie all’applicazione del decreto sull’appropriatezza prescrittiva. La circolare del Ministero chiarisce che «in attesa dell’adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione» e del completamento della fase di sperimentazione, i medici non avranno «l’obbligo di annotare il codice-nota di fianco alle prestazioni» sanitarie, ma dovranno solo riportare il «quesito diagnostico». Sempre nella fase di sperimentazione, inoltre, i medici «possono non applicare le condizioni di appropriatezza quando le prestazioni debbano essere erogate a pazienti oncologici, cronici o invalidi». Altro punto contestato dai sindacati medici e dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo)era relativo all’obbligo di prescrizione, in vari casi, di un unico esame di laboratorio per ricetta, con un aggravio di costi per il paziente: a questo proposito, chiarisce la circolare, «nel caso sia necessario prescrivere diversi esami di laboratorio, con indicazioni differenti, è sufficiente riportare sulla medesima ricetta il quesito diagnostico principale relativo alla prescrizione». Nelle scorse settimane, al Ministero della Salute è stato appunto avviato un tavolo congiunto con Regioni e Fnomceo proprio in merito ai punti critici del decreto ed in vista di una ratifica delle eventuali modifiche, come concordato da Governo, Regioni e Fnomceo lo scorso febbraio.
Deroghe
«La Circolare del Ministero della Salute inviata ieri alle Regioni con le prime indicazioni applicative sul cosiddetto Decreto appropriatezza rappresenta un passo indietro positivo, che consente nella stragrande maggioranza dei casi di poter prescrivere, almeno temporaneamente, le necessarie prestazioni sanitarie ai cittadini senza imposizioni burocratiche e sanzionatorie». Lo afferma in una nota il segretario nazionale FPCGIL Medici Massimo Cozza che precisa: «Adesso parte una fase sperimentale durante la quale si dovranno monitorare le difficoltà applicative, anche di natura informatica, con la sospensione delle sanzioni per medici pubblici e direttori generali Asl». Cozza ricorda che nella prescrizione viene eliminato il codice che imponeva la limitazione prescrittiva e basterà scrivere il quesito diagnostico. Per pazienti oncologici, cronici o invalidi, i medici prescrittori possono non applicare le condizioni di appropriatezza. Si potranno inoltre prescrivere le prestazioni per monitorare patologie come il rischio cardiovascolare già accertate e non solo se c’è un sospetto o il rischio, e vengono chiarite le condizioni di erogabilità di diverse prestazioni, superando incongruenze e penalizzazioni per i cittadini.
Soddisfatti i medici di medicina generale
«Dopo le nostre proteste contro un decreto inserito in una logica di tagli è arrivata una prima vittoria per chi crede nella sanità pubblica, e i cittadini - precisa il segretario nazionale FPCGIL Medici - non saranno più costretti a rivolgersi al privato per diverse prestazioni. Noi continueremo a combattere per il SSN, per i necessari investimenti, per superare diseguaglianze, liste di attesa e ticket». «La Fimmg esprime tutta la sua soddisfazione per la circolare del ministero della Salute sul cd decreto appropriatezza, sia per i suoi contenuti sia per il metodo che ha portato alla sua emanazione». Così Giacomo Milillo commenta l’uscita della circolare ministeriale sul decreto appropriatezza. «È il primo passo dell’Intesa raggiunta lo scorso 12 febbraio tra Fnomceo Regioni e Ministero, in attesa di una prossima revisione del decreto stesso – continua Milillo -. A parte alcuni interventi chiarificatori sulle criticità tecniche che il decreto presentava, con chiarimenti e indicazioni su modalità di prescrizione e su prestazioni specifiche (es: colesterolo, risonanza, indagini allergologiche), siamo soddisfatti per l’avvio di una fase sperimentale di applicazione del provvedimento che sarà caratterizzata dal monitoraggio e dalla raccolta dei dati sulle prescrizione delle prestazioni e che contribuirà a chiarire ulteriormente le criticità da affrontare. Bene sicuramente la inapplicabilità delle sanzioni per i medici nella fase sperimentale del decreto e la certezza che per pazienti oncologici, cronici o invalidi non c’è limitazione prescrittiva. In questo nuovo clima – conclude Milillo- i medici possono tornare a lavorare senza temere ritorsioni. Se nonostante tutto queste avvenissero da parte di qualche tecnocrate sprovveduto, si ritorceranno contro di lui».