Anche l'orecchio è bionico
Sperimentazione australiana giunge a un importante risultato.
Un team di ricercatori australiani ha messo a punto una tecnica per la ricrescita dei nervi uditivi attraverso l'erogazione di impulsi elettrici da un impianto cocleare. Gli impulsi hanno infatti permesso di somministrare la terapia genica direttamente nella sede del problema. La ricerca della University of New South Wales è durata 5 anni ed è stata pubblicata su Science Translational Medicine. Si presenta come un nuovo possibile trattamento teoricamente in grado di curare non solo la sordità, ma anche alcuni disturbi di origine neurologica come il Parkinson, o di natura psichiatrica come la depressione. Il coordinatore della ricerca Gary Housley spiega che la terapia genica è stata veicolata nel momento stesso in cui è stato impiantato l'apparecchio acustico, stimolando l'orecchio con impulsi leggeri di corrente che favoriscono la penetrazione del Dna con scopi terapeutici.
I geni introdotti avevano al loro interno le istruzioni per produrre molecole che stimolano la rigenerazione dei nervi, le cosiddette neurotrofine. L'impianto cocleare si utilizza per la cura della sordità profonda che colpisce la parte più interna dell'orecchio – la coclea appunto -, quella a diretto contatto con i nervi acustici e che serve a trasformare i suoni esterni in segnali nervosi da trasportare poi alla corteccia uditiva. I ricercatori hanno deciso di legare l'innesto dell'impianto alla stimolazione con fattori neutrofici, allo scopo di “risvegliare” le terminazioni nervose dei nervi acustici. Su modello animale, l'idea ha preso corpo consentendo un miglioramento deciso della funzionalità e della sensibilità uditiva. Attorno all'impianto cocleare i nervi ricrescono e si legano ad esso migliorando la percezione dei suoni. La stessa tecnica potrebbe essere utilizzata anche per altre malattie che prevedono l'innesto di uno stimolatore, come accade talvolta per i malati di Parkinson. Andrea Piccoli