Le pratiche da evitare in infettivologia
Lista di procedure inutili, costose e potenzialmente dannose.
Anche in campo infettivologico esistono procedure che sarebbe bene evitare se non strettamente necessarie. Per questo, l'Infectious Diseases Society of America ha stilato una lista di 5 pratiche da evitare nell'ambito dell'ormai famoso progetto Choosing Wisely.
Ecco i 5 punti: 1) In caso di batteriuria asintomatica non vanno prescritti gli antibiotici. In assenza di chiari sintomi come il bruciore e la minzione frequente, è preferibile evitare l'assunzione di antibiotici. Solo per alcune categorie è comunque suggeribile una prescrizione, in particolare per le donne incinte, i pazienti sottoposti a chirurgia prostatica e per quelli che subiscono un trapianto di rene o rene/pancreas. Oltre ad essere costoso, il trattamento delle batteriurie asintomatiche con gli antibiotici può portare anche a un'infezione da Clostridium difficile e allo sviluppo di patogeni resistenti.
In genere, non vanno prescritti antibiotici per le infezioni delle alte vie respiratorie (Uri). Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni virali, di conseguenza il trattamento antibiotico è del tutto inutile. In caso di infezione da streptococco di gruppo A o di pertosse, invece, andrebbero utilizzati gli antibiotici. 3) Non prescrivere antibiotici per la dermatite da stasi degli arti inferiori. Il trattamento migliore è una combinazione di elevazione della gamba e compressione. Alzare la gamba aiuta il drenaggio per gravità dell'edema e delle sostanze infiammatorie. Al contrario, l'uso routinario degli antibiotici non migliora i tassi di guarigione e può portare a ricoveri immediati, aumento dei costi ed effetti avversi. 4) In assenza di diarrea è preferibile evitare un test per l'infezione da Clostridium difficile. Il test va eseguito solo su feci diarroiche, a meno che non si sospetti un ileo provocato dal batterio. 5) Va evitata la profilassi antibiotica per il trattamento del prolasso della valvola mitrale. La procedura, effettuata per prevenire un'endocardite infettiva, non è più indicata. Il rischio di eventi avversi supera gli eventuali benefici. L'uso limitato della profilassi probabilmente ridurrà la selezione indesiderata di ceppi antibiotico-resistenti e le loro conseguenze non volute, come una colite associata a C. difficile. Andrea Piccoli