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La pillola presa poco prima della gravidanza non aumenta il rischio di difetti nel bimbo.


I contraccettivi orali assunti fino a poco tempo prima di restare incinta o perfino nei primi mesi di gestazione non incidono sulla probabilità di difetti congeniti del feto.

La pillola anticoncezionale è efficace e quasi sempre scongiura gravidanze indesiderate. In quel “quasi” si concentrano mille paure delle donne che di fronte a un bambino inatteso, arrivato nonostante il contraccettivo, si chiedono con ancora maggior angoscia del solito se il piccolo subirà danni o avrà difetti dovuti al farmaco. Timori infondati, come spiega una ricerca pubblicata di recente sul British Medical Journal, ritenuta così importante nelle sue rassicuranti conclusioni da essere accessibile a tutti sul web.

Lo studio

L'indagine offre le certezze dei grandi numeri: i ricercatori dell'Harvard Chan School of Public Health e dello Statens Serum Institut danese hanno infatti passato al setaccio i dati di oltre 880mila bambini nati in Danimarca fra il 1997 e il 2011, vagliandone lo stato di salute alla nascita e un anno dopo. L'utilizzo di contraccettivi da parte delle madri non è stato stimato sulla base dei loro ricordi, ma grazie alla consultazione delle prescrizioni mediche che erano state “evase” dalle farmacie: dati, quindi, che hanno potuto indicare con precisione fino a quanto prima o durante la gravidanza la donna stesse ancora assumendo l'anticoncezionale. I risultati mostrano innanzitutto che circa un quinto delle donne non aveva mai preso la pillola prima di restare incinta, mentre oltre due terzi avevano interrotto il contraccettivo come minimo tre mesi prima di concepire un figlio. «L'8 per cento aveva smesso di prendere l'anticoncezionale meno di 3 mesi prima dell'inizio della gravidanza, l'1 per cento lo stava ancora utilizzando quando è rimasta incinta. Si tratta di un numero elevato, oltre 10 mila donne su cui è stata possibile un'attenta analisi», spiega la coordinatrice dell'indagine, l'epidemiologa di Harvard Brittany Charlton.

Efficacia anticoncezionale

Un numero non irrisorio in effetti, benché nell'arco di quattordici anni, che farà magari tremare i polsi a chi si affida con piena fiducia alla pillola per evitare gravidanze: gli autori sottolineano che si tratta comunque di un anticoncezionale sicuro al 99 per cento con un utilizzo ideale, in altri termini senza sgarrare o fare confusione con orari e giorni di assunzione. La realtà però è un po' diversa e qualche errore capita, tanto che una discreta percentuale di neofite della pillola resterebbe incinta entro il primo anno di uso (fino al 9 per cento, stando alle stime della ricercatrice). Da qui la paura: tutte sanno che in gravidanza sarebbe meglio limitare al massimo i farmaci, per cui l'idea di aver concepito un bimbo mentre ancora si era sotto l'effetto di ormoni fa ipotizzare possibili e temibili conseguenze per il feto. I dati della Charlton smentiscono ogni sospetto: «La frequenza di difetti alla nascita è risultata identica in tutti i gruppi e non si modifica se la pillola è stata presa nei primi tempi della gravidanza o fino a poco prima il concepimento. Il dato non cambia neppure tenendo conto degli aborti, indotti o meno – specifica la ricercatrice –. Le donne possono perciò tranquillizzarsi, non ci sono rischi neppure quando la fecondazione avviene mentre si prende la pillola». In passato alcune ricerche avevano paventato pericoli, da uno scarso peso alla nascita a problemi urinari, senza che nessun dato solido avesse mai potuto confermare le ipotesi: ora, con i risultati di questa ampia indagine, il campo viene definitivamente sgombrato dai dubbi e le donne possono essere sicure che il bimbo non avrà problemi.

La Ref Italia è un'azienda fondata nel 2005 che si occupa della distribuzione di apparecchiature elettromedicali, prodotti medicali e dispositivi ad alta tecnologia medica.

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