Valvola aortica. Tecnica transcatetere meglio nelle donne che negli uomini.
La mortalità a un anno dall'operazione mininvasiva è più bassa tra le donne, probabilmente per il fatto che queste vanno meno incontro a fibrosi. Lo studio suAnnals of Internal Medicine.
Le donne che si sottopongono a un intervento di impianto della valvola aortica attraverso la tecnica transcatetere (TAVI), che prevede il raggiungimento del cuore attraverso una sonda che passa nella vena della gamba, hanno una mortalità inferiore rispetto agli uomini a un anno di distanza dall’operazione, nonostante siano a maggior rischio di soffrire di complicanze a livello vascolare e di emorragia. A dimostrarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine e coordinato da Susheel Kodali del Columbia University Medical Center di New York. “All’inizio abbiamo pensato che questo dipendesse dalle minori comorbidità – ha dichiarato Susheel Kodali delColumbia University Medical Center di New York alla Reuters Health – ma anche con un’analisi mutivariata il sesso femminile si è rivelato un fattore di sopravvivenza a un anno”. Lo studio La tecnica mininvasiva è un’alternativa alla sostituzione della valvola per via chirurgica (SAVR) e viene applicata soprattutto nei pazienti ad alto rischio. Per lo studio, i ricercatori hanno ripreso i risultati di un precedente trial clinico, lo studio PARTNER (Placement of Aortic Transcatheter Valves), che includeva pazienti ad alto rischio e giudicati inoperabili che avevano bisogno della sostituzione della valvola aortica, in 25 ospedali tra Nord America e Germania. Lo studio includeva 1229 donne e 1339 uomini. Nonostante le donne fumino di meno degli uomini e siano meno frequentemente affette da patologie quali iperlipidemia, diabete e malattie renali, secondo la Società di Chirurgia Toracica americana il rischio di mortalità è di 11,9% per le pazienti di sesso femminile, contro l’11,1% tra gli uomini. La percentuale di incorrere in complicanze vascolari è, tra le donne, del 17,3%, contro il 10% tra gli uomini, così come il rischio di sanguinamento è più alto nelle pazienti (10,5% contro 7,7% negli uomini). Mentre le donne hanno una minore probabilità di soffrire di una complicanza nota come rigurgito aortico paravalvolare (6% contro 14,3%).