Sangue nelle urine: nuove linee guida
Il sangue nelle urine è definito in medicina con il termine di ematuria e, più precisamente, questa situazione clinica viene indicata quando si ha la presenza al microscopio di più di treglobuli rossi per campo, visti con un obbiettivo ad alto ingrandimento (400x), nel sedimento urinario.
L'urina in questi casi può essere rossa o rosso-sangue, allora si parla di ematuria macroscopica, oppure può essere di colore meno significativo e, in questi casi, si parla di ematuria microscopica.
In presenza di una tale sintomo clinico le procedure usualmente applicate hanno messo in rilievo un atteggiamento clinico non sempre uniforme e questo ha maturato l’esigenza dirivalutare le raccomandazioni per meglio stabilire la corretta strategia, soprattutto diagnostica, per arrivare infine a fare una corretta valutazione clinica.
A questo proposito l’American College of Physicians ha stilato le seguenti indicazioni, linee guida, da seguire quando si riscontra la presenza di un’ematuria in un adulto:
va sempre chiesto a tutti i pazienti che presentano un’ematuria microscopica se hanno avuto, nella loro storia clinica, episodi di ematuria macroscopica;
non è consigliato in adulti asintomatici, lo screening mediante esame delle urine per rilevare una neoplasia;
un esame di routine delle urine positivo per emoglobina, in un soggetto adulto asintomatico, va sempre confermato con una successiva analisi microscopica delle urine che documenti un numero di globuli rossi maggiore di tre per campo prima di iniziare a fare ulteriori indagini cliniche diagnostiche più complesse;
un singolo episodio di ematuria macroscopica, anche se isolato ed unico, in un soggetto adulto rende comunque necessario il suo invio ad uno specialista urologo per una ulteriore e più approfondita valutazione,
in presenza di ripetuti episodi di ematuria microscopica e in assenza di una possibile problematica clinica benigna dimostrata, va sempre presa in considerazione l’indicazione a sentire anche lo specialista urologo per programmare una valutazione endoscopica, quale una cistoscopia, ed esami di diagnostica d’immagine vari come ecografie ed eventualmente una TAC;
anche in paziente, sottoposto a terapia antiaggregante o anticoagulante, un episodio di ematuria va comunque ben valutato e studiato;
un’attenta valutazione clinica iniziale di un’ematuria deve essere fatta a prescindere dalla richiesta di esame citologico delle urine per ricerca di cellule tumorali o di altri marcatori tumorali.
Queste sono le ultime raccomandazioni cliniche, dettate dall’American College of Physicians, e dovrebbero rappresentare un concreto aiuto volto a semplificare le linee guida di riferimento quando è presente un’ematuria; raccomandazioni naturalmente focalizzate amigliorare soprattutto le strategie diagnostiche che il medico, anche di medicina generale, dovrebbe seguire.