Tumori. La biopsia diventa “digitale” con un test tutto italiano.
Il metodo DEPArray del Gruppo Menarini consentirà di digitalizzare le cellule tumorali di un campione anche esiguo, analizzarle una per una e mapparne il genoma confrontandolo con quello delle cellule sane presenti nella biopsia. I risultati del suo impiego sono stati pubblicati su Scientific Reports - Nature.
Vedere le cellule del tumore una per una, analizzarne il genoma e le mutazioni senza interferenze e trovare così la cura più adatta a ciascun paziente, una terapia “cucita addosso” per una medicina davvero di precisione. Parla italiano l’innovativo metodo di analisi delle biopsie DEPArray. Messo a punto da due giovani ricercatori italiani della Silicon Biosystems del Gruppo Menarini - azienda con sede europea a Bologna e americana a San Diego, California - apre la strada a un uso diagnostico del test per una medicina personalizzata sempre più efficace, mirata e priva di effetti collaterali. Già utilizzato nei laboratori di ricerca i risultati più recenti del suo impiego su biopsie di tumori solidi sono stati appena pubblicati su Scientific Reports, la rivista del gruppo Nature. “Il metodo DEPArray – ha spiegato Gianni Medoro, Chief Technology Officer di Silicon Biosystems Menarini e inventore della tecnologia DEPArray – consente di analizzare campioni in cui sono presenti cellule tumorali scegliendole ed isolandole una per una. Nato per la valutazione di cellule maligne rare presenti in campioni ematici liquidi, ora può essere impiegato anche per tessuti e tumori solidi”.