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Protesi e tutori tech per cani e gatti.


In caso di infortuni gravi alle zampe è prassi per gli animali amputare l’arto ferito. Questo può salvare la vita al cane o al gatto in questione, ma spesso ne compromette i movimenti e rende più difficile la convivenza con i padroni, su cui gli animali domestici fanno affidamento. Grazie agli sviluppi della scienza e alla maggiore diffusione di nuovi strumenti in veterinaria, ora potrebbe esserci una nuova soluzione dopo l’amputazione o in caso di menomazione alla nascita: una protesi ipertecnologica.

Niente amputazione

Si stanno diffondendo negli Stati Uniti le aziende che offrono protesi e tutori innovativi e non troppo costosi per gli animali, così da ridare una speranza a quelli malati e non portare allo sconforto i proprietari, a volte costretti nei casi più estremi a prendere decisioni tragiche come la soppressione di un altro essere vivente. Leader di questo nascente settore è Orthopets, creata da un dottore americano a seguito di un esperienza personale. «Il cane di mio cugino aveva perso l’uso delle zampe anteriori dopo un infarto – racconta l’inventore di Orthopets Martin Kaufmann – il suo veterinario aveva suggerito un’amputazione, ma la cosa non mi convinceva. Così ho creato dei tutori da far indossare all’animale per aiutarlo nei movimenti della parte inferiore degli arti. Ha funzionato perfettamente e mi sono detto che se era stato così facile evitare un’amputazione, allora qualcosa andava fatto». Le protesi per animali esistevano già, ma Orthopets ne ha migliorato in breve tempo la qualità tanto che i prodotti più recenti sono fatti in fibra di carbonio e con la stampa 3D.

​«Noi di solito facciamo uno stampo della zampa infortunata in fibra di vetro – spiega Kaufmann che riceve richieste da tutto il mondo dato che le protesi si possono facilmente spedire via posta – poi la scannerizziamo e ne facciamo una stampa a tre dimensioni in plastica. In altri casi usiamo la fibra di carbonio che è resistente e allo stesso tempo flessibile, quindi ideale». Sulla scia del successo di Orthopets sono nate altre aziende negli Usa che sfruttano la stampa 3D per le protesi degli animali domestici. Inoltre cavalli, asini e uccelli sono stati aiutati negli ultimi mesi con apparecchi per recuperare la mobilità. Una protesi di questo tipo può costare circa mille euro più i costi di gestione, pari a circa cento euro all’anno, dato che inevitabilmente l’animale tende a mordere l’oggetto, anche se poi ci fa l’abitudine. Una spesa più che accettabile considerando che in un paese come l’Italia la spesa per i “pets” fra cibo, cure e altro raggiunge quasi il miliardo di euro grazie alla presenza di più di quaranta milioni di animali nelle case degli italiani. Inoltre di recente alcune spese veterinarie sono diventate detraibili dalle tasse e questo non può che far aumentare il mercato riguardante la salute degli animali. «Il metodo più diffuso è ancora quella dell’amputazione ma noi vogliamo cambiare questa usanza – conclude Kaufmann – molti pensano che un animale possa vivere su tre zampe ma in realtà non è così: questo può portare all’artrite e diminuire l’aspettativa di vita della bestiola. Questo tipo di cura è ancora agli inizi, ma speriamo che col tempo possa migliorare la vita degli animali in necessità».

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La Ref Italia è un'azienda fondata nel 2005 che si occupa della distribuzione di apparecchiature elettromedicali, prodotti medicali e dispositivi ad alta tecnologia medica.

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