Studio americano getta luce su come fa il tumore a metastatizzare
Le cellule tumorali sono in grado di manipolare i fibroblasti a loro favore, inducendoli a tracciare delle ‘corsie preferenziali’ nella matrice extracellulare, all’interno delle quali le cellule maligne si spostano rapidamente per andare a metastatizzare. Ipotizzato anche un possibile bersaglio terapeutico che per la prima volta riguarda la matrice e non il tumore stesso.
Smascherati da un gruppo di ricerca americano gli ‘aiutanti’ dei quali le cellule tumorali si servono per realizzare una via di fuga attraverso la matrice extracellulare. Questo consente loro di staccarsi dal tumore primitivo, spostarsi rapidamente da un punto all’altro e dare metastasi. La scoperta, fatta dai ricercatori della Vanderbilt University è stata presentata al congresso dell’American Society for Cell Biology, in corso in questi giorni a San Diego. Le cellule tumorali per spostarsi hanno dunque bisogno dell’aiuto di altre cellule non tumorali, che sono state individuate dai ricercatori americani nei fibroblasti, cellule deputate alla produzione e all’organizzazione della matrice extracellulare, la ‘trama’ alla quale stanno aggrappate le cellule. Sono sempre più evidenti le prove che i fibroblasti che si trovano nelle immediate vicinanze del tumore (CAF, cancer associated fibroblast), ‘aiutano’ le cellule maligne a metastatizzare. A dare una svolta a questo filone di ricerche ha provveduto il gruppo di Begum Erdogan della Vanderbilt University. In particolare sembra che i CAF aprano un vero e proprio varco all’interno della matrice cellulare per consentire alle cellule tumorali di migrare altrove.